L’ascensione di Gesù al cielo è un momento di congedo: la conclusione della sua vita terrena e l’inizio della missione della Chiesa. Ogni congedo richiede un far memoria e un ripartire, con la consapevolezza che le cose, le persone non rimangano mai uguali, ma cambiano e c’è sempre una novità che sono chiamata ad accogliere.
Mi accorgo come spesso faccio fatica a ripartire nella vita perché rimango attaccata al passato, alle mie sicurezze, certezze. Gesù mi incoraggia a camminare con Lui per annunciare la Buona novella e mi promette che Lui non mi abbandona, anzi agisce con e attraverso di me. Infatti questa comunione con Gesù si manifesta nella capacità di scacciare le tentazioni, le minacce, di comunicare laddove sembra impossibile, di abitare culture diverse, di curare le ferite in un mondo lacerato dall’odio e dalla violenza.
Allora mi chiedo con sincerità: In questo momento della vita sono capace di abitare i cambiamenti che la vita mi offre, di ripartire lasciando le mie sicurezze?
(Mc 16,15-20)
suor Lucia Corradin
Grazie suor Lucia per queste stupende e profonde riflessioni
I cambiamenti dettati dalla vita cerco di abitarli e di coglierne il valore. I cambiamenti che nascono da un mio desiderio sono quelli più difficili da realizzare.
Buon festa dell’ascensione.
Laura