Dopo due anni di sospensione del camposcuola estivo a causa del covid, quest’estate finalmente per la parrocchia di Borgoricco il camposcuola ACR è ripartito! Si è svolto dal 25 al 31 luglio presso il Rifugio Scout di Castelletto di Rotzo (Vicenza), per bambini e ragazzi dalla terza primaria alla terza media.

È stata una settimana intensa di attività, giochi, divertimento, ma non senza un po’ di fatica, momenti di riflessione e condivisione: una vera “palestra” di relazioni e di vita, dove tutti, ragazzi e animatori, sono stati chiamati a mettersi in gioco e a dare il meglio di sé in questa esperienza, gustando la bellezza di essere e fare gruppo, coinvolgendo tutti, perché ciascuno è importante e prezioso.

Ci hanno accompagnato in questi giorni due fili conduttori: il tema del campo e un personaggio biblico. Alcune riflessioni che sono emerse mi hanno molto colpito, perché toccano corde profonde di ciascuno di noi: i desideri, il bisogno di essere guidati, le chiamate che riceviamo nella vita e le nostre reazioni di fronte ad esse…ne condivido alcune!

Il desiderio di una luce che guida

Partiamo dal tema del campo: è racchiuso nel titolo Leucos, chiamati a partire. Leucos significa luce ed è il nome dell’isola della storia che ha accompagnato le giornate di camposcuola (raccontata attraverso le scenette preparate ogni giorno dagli animatori), in cui i protagonisti sono chiamati in missione per rivedere le stelle oscurate dall’inquinamento luminoso.

Il filo conduttore della storia non è solo un invito per i ragazzi a prendersi cura della nostra Terra, sensibilizzandoli sul tema dell’ecologia, ma è anche un’immagine di quanto sia intensa nell’uomo e in ciascuno di noi la ricerca di una luce che ci orienti nel cammino, cercando di togliere ciò che la oscura e ci impedisce di vederla. Le stelle sono anche un segno importante dei nostri desideri: è importante lasciarsi guidare dai nostri desideri più profondi e autentici, ma anche farlo insieme alle persone per noi significative, che ci fanno da guide in questo viaggio e sanno consigliarci e sostenerci.

Alcune domande per te che nascono da questi spunti:
Da quale luce ti fai guidare? Quali sono i tuoi desideri e come orientano le tue scelte?
Hai una guida, una persona che ti aiuta a leggerti dentro e a leggere ciò che accade nella tua vita?

Desiderati, chiamati e inviati

Chiamati a partire: è la seconda parte del titolo del campo ed è riferita in particolare al personaggio biblico che ci ha accompagnato nelle celebrazioni e nei momenti di preghiera del camposcuola, ovvero il profeta Giona.

Di Giona si può proprio dire che è un profeta non convenzionale: riceve una chiamata da Dio, una missione da compiere (Àlzati, và a Ninive…) e la sua reazione di fronte ad essa è la fuga. Giona scappa da Dio, ha paura, non vuole andare dove il Signore l’ha inviato. Ma Dio non demorde e raggiunge nuovamente Giona. Dio è testardo perché non vuole perdere Giona, ai suoi occhi non è un profeta da scartare solo perché alla prima chiamata ha tagliato la corda. Il Signore avrebbe potuto dire «Come faccio a fidarmi di questo profeta?» e rivolgersi a qualcun altro, invece insiste con Giona e gli offre una nuova possibilità di rimettersi in gioco, lo pone nella condizione di poter accogliere la missione che desidera affidargli. Il suo è un amore paziente e tenace, perché Giona ha valore ai suoi occhi, tutti noi abbiamo un valore immenso per Dio.

Quante volte anche noi come Giona scappiamo dalle nostre responsabilità o dalla voce stessa di Dio che ci chiama, per paura, indifferenza o pigrizia…ma Egli non teme di venire a ripescarci negli abissi più profondi in cui ci nascondiamo e ci offre una nuova possibilità di riprendere in mano la nostra vita, aiutandoci a lasciare le certezze e le scuse su cui ci eravamo adagiati.

Ci sono chiamate a cui anche tu reagisci con la fuga? Quali sono le tue emozioni e i tuoi pensieri di fronte ad esse? Cosa fa risuonare in te sapere di essere preziosa/o agli occhi di Dio e che Egli ha una chiamata anche per te?

Partire…verso nuovi orizzonti!

Siamo arrivati alla fine del camposcuola carichi di tante esperienze e momenti forti, ma in particolare con un invito, un mandato che ci è stato consegnato: essere protagonisti della nostra vita, impegnarci in gesti di bene, metterci in gioco nelle situazioni in cui desideriamo vedere un cambiamento.

E se facciamo i conti con la nostra paura e la tentazione di scappare da tutto questo, dobbiamo ricordare che agli occhi di Dio siamo preziosi e lui non ci scarta: proprio perché abbiamo tanto valore è uno spreco non donarci, non dare il meglio di noi stessi!

Con il suo aiuto possiamo scoprire in noi la forza che ci rimette in cammino e il desiderio di partire verso orizzonti di vita nuova.

suor Chiara Zanconato

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