La risurrezione di Gesù provoca un terremoto che fa crollare la certezza che l’ultima parola dell’esistenza sia la morte e fa sbriciolare la paura che vivere, in fondo, abbia poco senso, sia inutile.
A volte ci rinchiudiamo in rifugi dove apparentemente stiamo comodi, al sicuro, ma a lungo andare finiscono per diventare prigioni dove manca la vita.

Può fare esperienza di risurrezione e lasciarsi scuotere da essa chi, con l’unguento dell’amore, va alle tombe altrui, i luoghi dove si soffre e muore fisicamente o interiormente. Lì si trovano angeli che rotolano via pietre liberando sepolcri che restano vuoti, la gioia esplode, si incontra il Risorto e insieme si può diventare testimoni.

Vuoi provare a viverla così? Sarà certamente una buona Pasqua!

(Mt 28,1-10)

suor Paola Bazzotti

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