Il Vangelo ci mostra come i figli di questo mondo sono furbi, scaltri, svelti, interessati ai loro affari e magari disonesti, e invece come sono tardi, indifferenti in ciò che riguarda l’anima, la loro vita di fede. Il Signore loda l’amministratore non certo per la disonestà, ma per il coraggio di prendere decisioni, per la prontezza nel cercare una soluzione così da volgere a proprio vantaggio la situazione in cui si è venuto a trovare.
L’insegnamento di Gesù è chiaro: anch’io sono chiamato a fare altrettanto. Tutto ciò che ho non è “mio”, ma l’ho ricevuto da Dio. Con questa “ ricchezza” che non è “ mia” , usando la prontezza e la passione, posso ottenere ciò che conta veramente: la vita eterna.
Mi chiedo: quante energie e mezzi impiego per il Vangelo e per il servizio dei fratelli?
Quali decisioni coraggiose prendo per essere felice?
(Lc 16,1-13)
suor Giuseppina Ceolato