La parabola che Gesù in questa domenica ci offre è una provocazione a leggere con serietà la nostra vita. Guardo con meraviglia e stupore i molti doni che il Signore ha depositato in me e che mi ha affidato perché portino frutto?
L’uomo della parabola, che parte per un viaggio, ha fiducia dei suoi servi e affida loro i suoi beni, a ognuno secondo le sue capacità. Il frutto del loro impegno sarà a loro vantaggio, perché saranno invitati a partecipare alla sua festa e alla sua gioia.
Purtroppo a volte restiamo chiusi nel nostro guscio, prigionieri delle comodità, sfiduciati o inerti con il pretesto di essere inadeguati… e si preferisce lasciar fare agli altri, magari pretendendo o giudicando, come ha fatto il servo infedele: “Signore so che sei un uomo duro”. Mentre ognuno di noi ha un compito nel disegno che Dio ha sull’umanità ed è vitale prenderne coscienza.
La beata Chiara Luce Badano, a 18 anni, ha trasformato la sua vita e il tempo della malattia in un “talento”, in dono per gli altri; così come Carlo Acutis, a soli 16 anni, ha trasformato i suoi talenti in un “patrimonio di santità”: un dono per Gesù Eucaristia e una mano sempre tesa al povero.
E tu, come investi i talenti nella tua vita?
(Mt 25,14-30)
suor Maria Grandi